Dalla Nunavut Championship Wrestling alla Dansk Pro Wrestling, Piccole realtà nel freddo nord

Roster #3

Sunny War Cloud era un volto conosciutissimo nel wrestling canadese - l'indiano della Tomhawk Chop lo chiamavano - ed era oramai nella fase calante della sua carriera. Diceva a tutti di aver disputato un incontro in WCW nel '97, ma non se lo ricordava nessuno. La sua agenda era piuttosto libera, visto che ormai aveva quasi 50 anni, e a Juul l'idea di vedere un Inuit e un Nativo Americano faccia a faccia faceva molto ridere.



Dalton era un giovane prestante, massiccio, abbastanza anonimo. Aveva fatto qualche buon match in CWF, quando era sotto il patrocino dell'NWA, dove aveva vinto qualche titolo. Robby Royce, suo conoscente, lo aveva chiamato, lui aveva accettato. Juul non sapeva bene che farci, ma poteva pagarlo una miseria.



Andy Anderson era stato un bel colpo. Orchestrato per altro da Paul in persona, non da Juul. Conosceva un canadese che lavorava nel mercato immobiliare a Puerto Rico e stavano parlando del più e del meno. Quando gli accennò della pazza idea di una federazione di wrestling a Iqaluit, quello gli disse che un amico del figlio, wrestler, era dovuto tornare in Manitoba, perchè pesantemente compromesso dall'uso di droghe pesanti. Juul lo contattò e pare che Anderson abbia pensato a quella chiamata come a un segnale dal cielo: il Nunavut doveva essere il luogo di pellegrinaggio dove espiare le sue colpe. Un colpaccio insomma; il ragazzo aveva carisma, stile, e si era fatto già un nome nell'IWA di Savio Vega con Vyzago - gli S.O.S. si facevano chiamare..e aveva pure messo il becco in WWF, da non crederci! Sarebbe stato uno degli atleti di punta della federazione, ma avrebbero dovuto rimediare del metadone.

Roster #4

Micheal Style è un giovanissimo, soprattutto, è l'allievo prediletto di Sunny War Cloud. Il nativo lo ha fatto inserire con una clausola nel suo contratto e non ha voluto sentire ragioni. Juul non ha potuto rifiutare, ora dovrà dargli una qualche identità.



Kit Garden, già noto come Kid Kamikaze era un buon amico di Damian Desbois e come lui aveva già girato diverse promotions canadesi e preso contatti con l'America, pur con meno successo del compare. Ultimamente era giunta voce a Juul di una sua partecipazione in certi movimenti ecologisti anarcoidi e il giovane spin-doctor aveva ben pensato, con l'intermediazione di Damian, di cucirgli un nuovo personaggio addosso, facendogli abbandonare la gimmick abbastanza grottesca del "technical wizard". Chissà che significava poi.



Phil Lafon, il vero colpo gobbo di Paul. Ormai lottatore sbiadito certo, ma a Paul era bastato promettergli un eventuale titolo maggiore di categoria per portarlo nella NCW. Perchè? Semplice, perchè Phil aveva sempre avuto il fetish delle donne inuit. Come aveva fatto Juul a scoprirlo? E' veramente meglio non saperlo, per ora.

Iqaluit, Gennaio, Settimana 2

Iqaluit, Gennaio, Settimana 3

Era passata un'intera settimana e Paul aveva continuato a posticipare le riunioni della NCW. Il primo Iqaluit Fest si sarebbe dovuto tenere il 26 Gennaio, ed ancora era stato predisposto un decimo dell'intero spettacolo.

Juul intanto aveva preso accordi con gli sponsor, aveva fatto dei colloqui con qualche giovane di belle speranze, i fratelli inuit, Micheal Styles o Darren Dalton. Ed era anche riuscito a familiarizzare con il grande Phil LaFon, quando non era alticcio, nonchè con Robbie Royce, un vero veterano con una grande etica del lavoro. La maggior parte degli altri giovani, tuttavia, latitava.

Per altro, un dei vari giorni in cui Juul era dovuto correre in ufficio per la campagna elettorale in corso, Leona aveva detto, con noncuranza, che gli pareva di aver visto, nel parcheggio di un supermercato, Paul. Il capo stava parlando con un ragazzo che sembrava proprio uno dei loro, uno di quelli del Quèbec.

Juul, sorpreso da questa possibilità, si risolse che l'unico modo per capirci qualcosa, sarebbe stato quello di pedinare Paul. L'indomani allora, di buon mattino, inforcati gli scarponi, si diresse a casa del capo, con una vistosa sciarpa e un berretto con la visiera a coprirgli il volto.

Mentre, caffè in mano, aspettava la comparsa del boss, che esitava ad uscire di casa, Juul, intirizzito in macchina, notò qualcosa di strano. Un discreto gruppetto di persone, forse più di una ventina, si stava dirigendo tutt'insieme alla fine del viale, con dei cartelli. Ah, si, giusto! Stamattina si sarebbe tenuta la famosa partita di hockey voluta dal comitato di Ben Ek, l'eterno rivale! Eheh, Paul e Ben se le sono date da tempo immem...Aspetta un minuto!

Juul ebbe un'intuizione, ingranò la marcia e si diresse immediatamente allo stadio. Comprò il biglietto e salì di corsa gli spalti della Arnaitok Arena. Li notò subito: Damian Desbois e Kit Garden, seduti in terza fila, con i berretti calati fin sugli occhi. Andò dietro di loro e li prese letteralmente per le orecchie, tirandoli dietro di sé fino a terra.

- Che cosa diavolo credete di fare voi due?
- Bhe, noi, ecco, stavamo guardando la partita.
- Ripeto la domanda, che cosa credete di fare, voi due?
- Bhe, Signor Juul, ecco, il capo ha detto..
- Cosa vi ha detto di fare il Signor Paul?
- Ha detto che avremmo dovuto creare scompiglio, ha detto..
- Cosa ha detto?!
- ..Che eravamo delle facce nuove e nessuno ci avrebbe notato..così ha detto!
- Ah, capisco.

Juul prese i due ragazzi e li fece salire in macchina, diretto a casa di Paul. Bussò alla porta del capo, che aprì, in vestaglia; la preparazione della conferenza della sera lo doveva aver tenuto in piedi fino a tardi.

Paul rimase ammutolito, poi li fece entrare. Disse a Juul che si trattava di una prova di fiducia, che li avrebbe fermati lui stesso e che..che non sapeva che cosa gli era saltato in mente.
Lui ci teneva a questa campagna elettorale e aveva un progetto da portare avanti qui ad Iqaluit, ecco tutto.

Juul disse che era stata una bella caduta di stile, ma che si poteva rimediare. Lui per fortuna non era stato con le mani in mano e tirò fuori degli incartamenti. Propose diversi match, ma nessuno sarebbe potuto essere mandato in scena: Juul aveva fatto male i calcoli.

Andy Anderson si trovava al momento in una clinica riabilitativa, ce l'aveva mandato Paul, dopo che, per tre notti di fila, era venuto a bussare a casa sua chiedendo se fosse lui il vecchio saggio del villaggio. Lo avremmo rivisto il mese prossimo, forse.

Dunque, arrabattandosi, Juul ne venne fuori con due incontri di cartello alla carlona: Darren Dalton vs Micheal Style e Kit Garden vs Robbie Royce, di modo da mettere un po' di sale in zucca al fu Kid Kamikaze. Damian invece, che aveva mostrato una certa scaltrezza, avrebbe tenuto un promo, cercando di entrare in sintonia col suo nuovo manager Wille "Wolfman" Farkas.

Paul, cercando di darsi un tono, disse che contro i due giocatori di hockey radiati (Les Dream Team) avrebbe visto bene i fratelli inuit. Juul, che già lo aveva pensato autonomamente, finse di essere d'accordo per non imbarazzare Paul davanti ai due ragazzi.

La mattinata si chiuse con la decisione di fare un'ultima riunione la settimana successiva, a ridosso dell'evento. Juul portò poi i due ragazzi in albergo, guardandoli contenere a stento le risa. Quando arrivò la sera, Juul chiamò Leona per raccontarle l'accaduto: la ragazza non poteva credere alle sue orecchie.