Dicembre 1990
La American Wrestling Association è ormai in crisi, dopo un periodo di gloria durato buona parte degli anni ’80, in cui si era proposta come terza forza del mondo del Wrestling, potendo annoverare nel proprio roster stelle del calibro di Andrè The Giant, Hulk Hogan, Nick Bockwinkel, Bobby Heenan, Sgt. Slaughter, Bob Backlund, Scott Hall, i Rockers, i Nasty Boys, Leon White (il futuro Vader), Madusa Miceli e Curt Hennig, solo per citare I più importanti.
Il presidente e fondatore, Verne Gagne, non aveva saputo capire che il wrestling era molto cambiato negli anni, e aveva preferito rimanere ancorato alla vecchia concezione di wrestling come pura lotta senza tanti fronzoli, e questo, unito alla spietata concorrenza di WWF e NWA, che avevano fatto incetta dei lottatori più promettenti della AWA, aveva provocato un drastico calo degli spettatori, e di conseguenza degli introiti, portando la federazione sull’orlo del fallimento.
A inizio febbraio 1990 Gagne fece un disperato tentativo di cambiare le cose, affidandosi a due uomini: Eric Bischoff, che da semplice Announcer era diventato il capo dei booker con pieni poteri, e suo cognato, “Living Legend” Larry Zbysko, che conquistò la cintura dei pesi massimi che era rimasta vacante, e si propose come nuovo top heel in grado di catturare l’attenzione su di sé. Purtroppo per lui la sua fiducia venne tradita... Bischoff con le sue idee innovative ma bislacche, come le Team Challenge Series (un torneo a squadre con delle stipulazioni sinceramente improponibili, come il “Turkey on a Pole match”), fece disaffezionare buona parte del pubblico, e Zbysko con i suoi comportamenti da primadonna e il suo rifiuto pressochè totale di jobbare a chiunque diventò ben presto fortemente inviso agli spettatori, e il suo regno lunghissimo coincise con una perdita di pubblico lenta e costante. Il pubblico era oramai così poco che la AWA si vergognava di inquadrare l’arena, e così si inventò una patetica storyline per cui i match finivano quasi tutti per interferenze esterne, e trasferirono lo show dalle arene ad una stanza di sicurezza, per evitare di inquadrare gli spalti vuoti...
Le finanze della AWA erano così scarse che l’11 agosto 1990 fu girato l’ultimo taping dello show televisivo All Star Wrestling, mentre la federazione si metteva “in pausa” alla ricerca di nuovi sponsor che avrebbero potuto far ripartire l’attività. Questa pausa tuttavia si prolungò per più di quattro mesi, e in questo periodo una grandissima quantità di lottatori lasciò la compagnia,tra i quali i più importanti erano Ken Patera, Col. DeBeers, Nikita Koloff, La Destruction Crew (Beverly Brothers in WWF), la Badd Company (Orient Express, Kato e Tanaka).
L’11 dicembre arrivò quella che sembrava mazzata finale: Eric Bischoff e Larry Zbysko, che in quel momento era campione in carica da ventidue mesi, erano passati alla NWA/WCW, lasciando Gagne senza l’head booker e il campione del mondo, e anche senza un soldo. Tutto sembrava essere finito...
Il fallimento era ormai questione di ore, quando arrivò un’ancora di salvezza inaspettata, che si presentò sotto le spoglie di Joseph Pratt. Quest’uomo, nel suo piccolo, rappresentava il vero sogno americano, essendo partito da umile tecnico riparatore era riuscito ad arrivare a possedere una delle più grandi aziende produttrici di componenti elettronici del paese, la Pratt Electronics LTD, e nonostante lui personalmente non fosse un grandissimo fan del wrestling, era stato convinto dalla grande passione del fratello minore, Frank Pratt, grandissimo appassionato, che l’aveva convinto a comprare il 50% della AWA, dicendogli che una federazione di Wrestling potesse essere anche una buona opportunità economica.
Frank era riuscito a salvare la AWA, ma era una salvezza davvero precaria... era obbligato al successo, e senza avere a disposizione grosse cifre, dato che il fratello si era limitato a pagare tutti i debiti della federazione. Bisognava davvero fare qualcosa di straordinario... qualcosa di realmente innovativo doveva venire fuori da una federazione che era rimasta per troppi anni ancorata al vecchio stile di Wrestling. Frank era convinto che bisognava superare la WWF sul suo stesso terreno... l’entertainment, e per far questo bisognava avere un nuovo booking team. Ben presto nel booking team, insieme a lui e a Greg Gagne (che era principalmente preoccupato che il wrestling della AWA rimanesse sempre di buon livello tecnico), arrivarono due giovani sceneggiatori di New York, Brenton Fraser e Bruce Kolberg, grandi appassionati di Wrestling, scelti per dare alla AWA quel qualcosa che riuscisse ad attirare nuovi spettatori...
Ma prima ancora del nuovo corso del booking, come detto prima, bisognava pensare ad altri problemi, ben più pressanti... per prima cosa cercò degli sponsor in grado di garantire la sopravvivenza economica della federazione, e dopo una lunga ricerca riuscì a trovare come sponsor principale la Pepsi Corporation, che avrebbe sponsorizzato tramite la federazione il suo marchio 7-Up. Altri contratti furono presto chiusi con Slim Jim (snacks), nell’altra bevanda Dr. Pepper e con la Hasbro, che avrebbe pubblicizzato il suo marchio Transformers.
Risolto questo problema si passò a parlare con le televisioni, e qui non ci furono molti problemi, perché la dirigenza di ESPN, canale su cui la AWA trasmetteva All Star Wrestling fino all’agosto 1990, non ebbe alcun problema a dare una nuova possibilità al programma il lunedì sera in seconda serata. L’unico problema era che ESPN poneva dei pesanti limiti ai contenuti degli show (Risk 31%), e questo in un primo tempo poteva limitare molto le possibilità nello svolgimento delle storyline, ma un programma TV era necessario, e Pratt non poteva andare tanto per il sottile... dovette accontentarsi, almeno per il momento.
Il programma sarebbe durato solo un ora... soluzione che non dispiacque a Frank Pratt, che contava di utilizzare per i primi tempi un roster ridotto.
Edited by Gsquared - 9/12/2017, 13:52