Dalla Nunavut Championship Wrestling alla Dansk Pro Wrestling, Piccole realtà nel freddo nord

Background #1

3 Gennaio 2003, Iqaluit, Nunavut. L'autonomia era veramente una brutta gatta da pelare, pensava Paul. Per anni aveva inseguito il sogno di una regione eschimese per gli eschimesi, e proprio ora che quel sogno era divenuto realtà, si rivelava una chimera irraggiungibile. Fino al 1993, la popolazione inuit era una minoranza tutelata dei cosiddetti Territori del Nord-Ovest, come a dire, una minoranza di selvaggi nei territori dei selvaggi! Bhe, comunque stiano le cose, era anche per merito suo se il Nunavut aveva conquistato questa benedetta autonomia! Fu un successo, certo, nel 1999 Paul Ohali era stato eletto nel distretto del West, ed era anche riuscito a diventare premier! Già, ma a quale costo? Il suo programma era rimasto in larga parte sulla carta. La sua immagine pubblica ne aveva risentito pesantemente e ora, a un anno dalle elezioni, la vittoria nel distretto in cui era cresciuto, e che già aveva rappresentato, non era più così certa. C'era una riforma dell'educazione nata morta, le misure per la tutela e la promozione della cultura locale, della lingua! Bisognava spingere sulla tradizione, sui diritti, bisognava continuare a blandire la comunità inuit in Groenlandia, con tutto il suo petrolio, e poi bisognava ricucire lo strappo con lo stato centrale! Non avrebbe lasciato che qualche sprovveduto mandasse tutto alle ortiche! No! Forse nel consiglio federale sarebbe tutto più semplice, non..

D'un tratto si voltò.
La ragazza lo osservava leggermente smarrita; si era distratto, di nuovo. Una serie di incartamenti lo aspettavano alla scrivania, i tre ragazzi sembravano incerti sul da farsi. Egli smise di guardare fuori dalla grande finestra del fabbricato e appoggiò la sua tazza di caffè; la strategia elettorale non si sarebbe scritta da sola. D'un tratto, Juul si alzò in piedi. Il giovanotto danese aveva condotto la campagna del partito socialdemocratico di Groenlandia ed era il più promettente fra i suoi spin-doctors. Con il suo Thinkpad in mano si avvicinò:

- Signor Ohali, Paul! Permette una parola? Ho avuto un'idea!

Background #2

Paul fece cenno al giovane di avvicinarsi; Juul scattò in avanti e fece per cominciare un discorso. Paul gli disse che aveva una gran bella cravatta.

Juul sorrise, un po' sorpreso, poi cominciò:

- Mi domandavo, Signor Ohali, eh, Paul, insomma si, mi stavo domandando: per cosa sono famosi i Canadesi, signore?

- Bhe suppongo, vediamo..lo sciroppo d'acero forse?

- Le giubbe rosse - fece eco Leona.

- L'hockey! Decisamente l'hockey! - concluse Patterk.

- Ook, parlavo di elementi più.."strutturali", ma credo che ci siamo intesi. Ma c'è dell'altro! Qualcosa che è stato per decenni un discreto volano economico, un vero e proprio trampolino di lancio per chi ha fatto fortuna in America e un vero e proprio impero nell'impero, capace di riflettere a tutti gli effetti, tutti i grandi cambiamenti cui va incontro la società!

- Non credo di seguirti Juul.

- Il wrestling signore, il maledettissimo wrestling.

- Il wrestling? Cos'è uno scherzo? E poi come sei venuto a sapere che sono un fan del wrestling?

- Signore, lei sta bevendo da una tazza con il logo di Bret "The hillman" Hart.

- C'è scritto "the hitman" innanzitutto. Comunque, ok, va bene..non vedo dove vuoi arrivare. Spero tu non mi stia propinando una di quelle robe del tipo "pensa come loro, vivi come loro", perchè ci sono veramente pochi Hulkamaniacs nella comunità inuit.

- Pochi cosa?

- Lasciamo perdere..JUUL VAI AL PUNTO.

- Bhe, ecco; io credo che potrebbe essere una mossa vincente, fare una campagna elettorale sperimentale, con il wrestling!

- Con il wrestling?? Senti Juul, non so davvero cosa vi insegnino ad Harvard, ma qui c'è poco da sperimentare. Per altro, il wrestling in Canada è stato una vera e propria macchina drenante: ha dato ricchezza e popolarità a poche scuole localizzate, che hanno saputo trovare il compromesso con le grosse federazioni americane, il resto è diventato terra brulla. C'è stato una golden era anche qui certo, ma a Montrèal! Non certo ad Edmonton, o ad Alberta!

- Tutto giusto, signor Ohali; ma cosa mi dice di Iqaluit?

- Cosa vuoi che ti dica? Non c'è mai stato uno straccio di federazione nell'estremo nord in genere! E io dovrei andare a dire alla mia gente che sono un appassionato di wrestling? Per cosa poi? Per sembrare Filo-Bush? Cazzo io detesto Bush!

- Vede? E' arrivato al mio punto. Noi possiamo essere i primi a fare qualcosa che la gente vede soltanto in televisione: POSSIAMO APRIRE UNA FEDERAZIONE DI WRESTLING QUI, A IQALUIT! Selezioniamo qualche giovanotto di bella speranza, qualche wrestler alla canna del gas, non necessariamente tossicodipendenti o nonnetti gonfi di steroidi, ma insomma, gente che non abbia nulla da perdere!

- Tu stai vaneggiando. Noi dobbiamo parlare di campagna elettorale, e tu mi vieni a dire di mettere su una federazione di wrestling.

- Signor Ohali, mi ascolti! Ho letto studi su studi: il wrestling è come un gigantesco teatro! Su quel ring si agitano dei personaggi che sono lo specchio della realtà! Allora, ecco il piano: lei porterà avanti la sua campagna elettorale come ha sempre fatto, ma, in più, ogni mese promuoverà un evento che servirà a fidelizzare i nostri elettori. Noi faremo in modo di fargli vedere sul quadrato quello che devono volere, contro quello che devono detestare! Mi capisce?

- Forse comincio a vedere dove vuoi arrivare.

Leona e Patterk, intanto, si guardavano basiti.
Cosa diavolo è poi un bretart?

Background #3

- Bene Juul, lo ammetto, ora hai il mio interesse. Aldilà della retorica, passiamo ai fatti e vediamo se questo grazioso schemino regge l'urto. Per prima cosa, chi sarebbe così pazzo da prendere parte ad un progetto così assurdo?

Juul sorrise furbescamente. Appoggió il suo Thinkpad sulla scrivania e aprì una cartella.

- Diciamo che potrei avere un accordo di massimo con 8-9 giovani promettenti ed altrettanto staff: commentatori, allenatori, writers, tutto quello che serve insomma!

Paul scorse rapidamente i profili sullo schermo.

- Bene Juul, probabilmente con qualche telefonata ad un vecchio amico potrei anche tirare fuori qualcosa di più..ma rimaniamo coi piedi per terra! Dove li troviamo i soldi?

- Bhe, signore, per prima cosa abbiamo i fondi federali per la campagna elettorale. Inoltre, sempre ipoteticamente, se la cosa andasse in porto, diciamo che potrei già aver trovato dei buoni sponsor..

- Juul..bene, vedo che hai pensato veramente a tutto. Eppure sono sicuro che ancora non ti rendi conto; mi dispiace ma non abbiamo praticamente nessuna esperienza sul settore, non credo che..

- Ne sono assolutamente consapevole, signore.

- E allora? Non avremo vita lunga, anche se volessi contribuire di tasca mia!

- Ci basta un anno, signore.

- Sei veramente senza valori Juul, proprio quello che ci vuole.

Paul gli diede una pacca sulla spalla. Juul, soddisfatto, rassettó, prese le sue cose e fece per andarsene.

- Juul, un ultima cosa.
Forse ti è sfuggito, ma ci servirebbe qualcuno che gestisca la faccenda anche on-screen, sai qualcuno che faccia le nostre veci..non so se mi spiego.

- Oh bhe, certo, non ci avevo pensato..

Però..Paul, signore, così su due piedi, io un'idea ce l'avrei.

Gli occhi di entrambi finirono su Patterk. L'uomo, bonario, era intento a far stare dritta una penna sul tavolo. Quando si accorse che tutti lo stavano fissando, era ormai troppo tardi.

Roster #1

Patterk era dunque stato individuato, suo malgrado, come il nuovo GM della nascente federazione. Di lui tutto si poteva dire, tranne che avesse una qualche autorità. Da anni segretario personale di Paul, aveva amministrato la scorsa campagna elettorale. Bonario, docile, molto timido e con un'ottima memoria: un tipico quadro del ramo impiegatizio che parlava quasi esclusivamente per frasi fatte. Completamente digiuno del mondo del wrestling, aveva sintonizzato saltuariamente la TV ora sulla WWF, ora sulla fu WCW, per mettere a tacere i due figli maschi, mentre preparava loro la cena. Juul e soprattutto Paul non avevano ovviamente nessuna certezza sul suo rendimento di fronte ad un pubblico pagante, ma sapevano che avrebbe eseguito alla lettera qualsiasi cosa loro gli avessero detto di fare.


Mentre Leona cercava di spiegare a Patterk, con scarso successo, i suoi compiti futuri, Juul cominciò a scorrere i profili dei pochi giovani con cui aveva già stipulato un accordo di massima.



Dangèr e Voltàge provenivano del Québec, dove attualmente risiedevano. Con un accordo sull'alloggio sarebbero corsi alla corte di Ohali, per altro con uno stipendio molto contenuto. Molto giovani, avevano l'attitudine giusta per farsi strada nel mondo del wrestling ed avevano già mosso i primi passi sul quadrato nella FLQ, Federation de Lutte Quebecoise, federazione della famiglia d'arte LeDuc. Dangèr aveva già qualche difficoltà a mantere una forma fisica costante, ma possedeva carisma da vendere ed una bella faccia da schiaffi. Voltàge, più taciturno, era un enforcer ancora acerbo. I due avrebbero interpretato degli orgogliosi ragazzotti del Québec, con cui Juul sperava di raccogliere un po' di heat.



La seconda coppia proveniva dall'Alberta. Juul riponeva grandi speranze in loro: si era fatto in 4, ma era riuscito a scovare gli apparentemente unici wrestler di etnia inuit del pianeta Terra, almeno a quanto ne sapeva lui. I due erano un prodotto dal vivaio della Monster Pro Wrestling, aperta l'anno prima da Massive Damage, allievo, fra gli altri, di "quel" Bret Hart. Pubblicizzati semplicemente come Inuit Warrior #1 e #2, Juul sperava di poter utilizzare i due fratelli Seunnapha come tramite per la promozione di campagne sulla tutela degli usi e costumi locali.

Roster #2

Robby Royce era stato un nome nei territori indipendenti del Manitoba. Esperto, sebbene un po' appesantito, era un discreto techniker e un buon brawler. Veniva da una scuola solida come quella di Chi Chi Cruz ed aveva raggiunto il suo apice in carriera qualche anno prima, vincendo il NWA North American title contro Steve Corino. Aveva così avuto la brillante idea di cominciare a fare il promoter, per poi scoprire che il wrestling era una scienza meno esatta di quel che credeva. Chiuso il bilancio con grosse perdite, Royce si era convinto a prendere parte al progetto, forse grazie alla promesse fatte da Juul, o, più probabilmente, per esorcizzare lo spettro di un incipiente alcolismo.



Kato era un americano, emigrato da Tyrone, Pennsylvania, viveva ormai da moltissimi anni a Edmonton. Qui aveva aperto un negozio di cassette e fumetti, cominciando nel 1999 ad allenarsi come wrestler. Dopo un periodo di gavetta si era affermato come personaggio comedy, forse fin troppo stilizzato. Juul lo aveva incontrato per caso in una stazione di servizio e lo avevo subito scritturato: lo vedeva divinamente nei panni di un ricercatore o di una sorta di esploratore, ostile alla popolazione inuit; non sapeva ancora bene in che senso.



Damian Desbois era un ragazzo estremamente promettente. Domiciliato in Québec aveva già girato il Canada occidentale, sconfinando perfino in qualche show americano. Aveva delle ottime doti per essere un heel, con ottimo carisma e un look sinistro, "genuinely weirdo" lo definiva Juul. Un fisico mingherlino e la voglia di strafare, per esempi di proporsi ostinatamente come una sorta di Evil mastermind nonostante le apparenze, gli avevano precluso la strada verso il successo, fortunatamente per Juul e Paul.



Wolfmann, Willie Farkas, o The Canadian Wolfmann, come si faceva chiamare ora che era tornato nei territori canadesi, era una vecchia gloria del wrestling, più o meno. Ungherese, era emigrato in Canada negli anni '50, conoscendo un discreto successo nei 70s, grazie alla giovane World Wide Wrestling Federation, oggi WWF. La sua gimmick di un uomo cresciuto dai lupi nelle foreste durò relativamente poco e decise di tornare in Alberta. Oggi aveva più 60 anni, ma non aveva ancora appeso gli stival al chiodo. Nonostante la scarsa destrezza e la palese tossicodipendenza, Juul aveva in qualche modo pensato di poterlo utilizzare come manager, associandolo in particolare a Damian Desbois, non si capisce bene per quale motivo.